Il cuore, essendo l’organo più  sensibile del nostro essere, deve diventarne il tempio. È per questo che deve  essere martellato e forgiato, è per questo che dobbiamo sopportare le miserie.  Deve anche diventare il tempio di Dio,  ciò che è allora la vera gioia, la vera felicità (4.2.1895; 4.2.1902). 
Il nostro cuore è come una  piccola capanna su un terreno cattivo. Dobbiamo, con delle trasformazioni, con  degli abbellimenti successivi, farne un palazzo. Dobbiamo migliorare il terreno  che è intorno affinché sia degno dei materiali che servono a edificare il  palazzo nel quale il Signore verrà ad abitare (5.5.1902). 
È in tale cuore spirituale che è deposta la scintilla  di Dio che dobbiamo far sviluppare (11.2.1902). 
Il cuore appartiene allo spirito. 
Abbiamo in noi stessi il Cielo, sta a noi svilupparlo  (3. 1.1897). 
      Il  Cielo è nel tuo cuore. Così sta scritto: “Tu costruirai il tuo tempio perché il  Signore vi penetri”. Poiché vi è in noi una scintilla dell’anima che è la Luce, e questa Luce è Dio. Perché  questa Luce ci illumini completamente occorre abbandonare il proprio ego  (2.5.1895). |