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Vita e parole di Maitre Philippe Il Vangelo di Maitre Philippe

Il Sole

Il nostro Sole può essere paragonato ad una lente la cui focale principale si troverebbe, per la nostra Terra, presso l’equatore, ma nel mare, non sulla terra.
Non è brillante e ardente come noi ce lo immaginiamo. Man mano che ci innalziamo nell’atmosfera, ci accorgiamo che la sua luminosità e il suo calore diminuiscono, il suo colore diventa rosso e più scuro. Esso non è altro, in effetti, che il riflesso di un’altra sorgente luminosa situata al di là. Solo un velo ci impedisce di vederlo così com’è, e persino di esservi. Allo stesso modo un velo ci separa dal mondo lunare. Basterebbe togliere questi veli perché fossimo coscienti della vita e della natura lunare o solare.
Luce smagliante e calore non sono dovuti che all’azione condensante della nostra atmosfera terrestre che agisce come una lente. Visto dallo stesso Sole, il Sole ha una tonalità pallida e bianca; lui stesso non è che il riflesso di un altro Sole. Luce e calore sono il prodotto, per tutti i pianeti, della loro propria natura (poli, magnetismo proprio, attrazione).
Il Sole ci dona non soltanto la sua luce, ma riflette la luce degli astri e quella di altri Soli. Poiché però questa luce non viene riflessa che da un punto di una sfera, essa non toccherà che un certo punto (una regione della Terra, per esempio). Ivi cresceranno delle piante che hanno bisogno di quel nutrimento, e la luce nutrirà ugualmente dei minerali. Quando si conoscono le piante e i metalli, o minerali, che si nutrono della stessa luce, si sa dove trovare i metalli ecc., poiché verranno trovati là dove ci sono quelle piante (14.2.1903).
Il nostro Sole è abitato da esseri che non sono organizzati come noi. Il Sole dà asilo alle anime di tutti i grandi uomini di tutti i pianeti, a tutti gli uomini che sono stati grandi nel bene.

Il Sole dei morti

Durante il giorno, c’è il Sole che dà la vita e la forza alla materia e agli organi che lavorano la notte. Durante la notte, vi è un altro Sole anch’esso dà la vita e la forza alla materia e agli organi che lavorano il giorno. È il Sole dei morti, vale a dire di quelli che, benché vivi, non possono vedere l’altra luce. Esso emette dei raggi invisibili che attraversano ogni cosa.
Questo Sole non è nero, checché ne dicano gli indù, è luminoso come l’altro. Risplende nelle tenebre, e noi non lo conosciamo.
Il Sole dei morti è il Sole del mondo delle forme. È molto diverso dal Cristo, che è il Sole dell’anima. È il principio della vita di ogni cosa. Presiede alla vegetazione, allo sviluppo del corpo umano, alla sua trasformazione.
Non è la terra che dà ai fiori i loro colori e il loro profumo. Le piante sono sotto l’influenza di questo Sole, che dà loro le forme, il volume, il colore e l’odore.
Sarà visibile per gli uomini al rinnovamento delle cose. Già adesso è sull’orizzonte, a un angolo di 35 gradi circa. Sorge alle due e tramonta alle cinque. È la vera luce.
I due Soli esisteranno insieme, poi il bianco diminuirà. Il Sole dei morti regnerà sulla Terra quando l’altro sarà sparito. In quel tempo vi saranno meno abitanti, ma saranno più uniti non vi saranno più guerre, i popoli fraternizzeranno, la pace regnerà tra noi sarà il regno di Dio.

Le stelle

Le stelle sono come noi, raggruppate in villaggi e città. Ve ne sono di solitarie. Tutte le stelle gialle dipendono dal nostro Sole. Le rosse, blu, verdi ecc. appartengono ad altri soli.
La calamita universale ha i suoi due poli: alla stella polare visibile, e ad un’altra stella, invisibile per noi e opposta a quella che vediamo. Questa grande calamita è realizzata sulla terra da montagne e pietre. Le pietre calamita sono delle pietre in cui il metallo è molto condensato.

Le due stelle polari sono le due metà di una medesima sfera. È così che un geometra, quando vuole delimitare un campo, prende un segnale di confine, lo divide in due e pone una metà da un lato e l’altra metà dall’altro.
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